Lontano dalle città della costa, le campagne tra Fossombrone, Cagli e Pergola sono costellate dalle rovine di antiche torri di guardia. Due di queste torri si trovano a Torricella nella valle del Tarugo e sulla cima del colle di Fenigli, non distante da Pergola. Anche l’antico Castel Doglione, che ancora oggi dà il nome a Molleone, è oggi ridotto a pochi ruderi.


Molte di queste torri risalgono almeno al 1200 d.C., in pieno medioevo. Pare che nel territorio di Cagli vi fossero più di novanta castelli delle famiglie feudatarie locali. Anche la sommità di Montescatto potrebbe averne ospitato uno: la località è infatti difficile da raggiungere e gode di un’ottima visuale sui territori sottostanti. E sappiamo anche che, probabilmente, Montescatto era già abitata prima del 1200.
In una bolla papale del 1218, infatti, Onorio III citava la chiesa di Montescatto come edificio preesistente. La vecchia chiesa si trovava più in basso e più lontano di quella attuale, costruita solo nel 1802. E’ lecito supporre che dove c’era una chiesa ci siano stati anche dei fedeli: è quindi probabile che la zona di Montescatto fosse già abitata prima del 1200. Dopotutto anche il contiguo paesino di Tarugo ha una chiesa costruita nel secolo dodicesimo (Santa Maria ad Nives).

La presenza di abitanti a Montescatto è ancora attestata secoli dopo: in un documento si parlava di rifacimento del campanile della chiesa di Montescatto nel 1585 perché era troppo basso e non si sentiva il suono delle campane nelle campagne intorno.
Il terremoto di Cagli (1781)
La mattina del 3 giugno 1781 un violento terremoto con epicentro sotto il Monte Nerone colpì la città di Cagli e i suoi dintorni. Quel giorno molte persone si trovavano in chiesa per celebrare la messa delle Pentecoste: in tanti morirono nei crolli, il più (tristemente) famoso dei quali fu quello del Duomo di Cagli.
Come riporta “Lo specchio dimostrativo del danno cagionato negli uomini e nelle bestie dal terremoto del 3 giugno 1781” (archivio di stato di Pesaro), la frazione di Montescatto non ebbe danni di alcun genere, mentre al Tarugo si legge: “Nell’atto che celebrava la S.Messa cadde la Chiesa e vi restarono ferite sei persone senza pericolo“

Nel 1802 don Francesco Cini di Lastreto decise di rifabbricare la chiesa di Montescatto, a proprie spese, nel sito dove ancora oggi rimane.
La banda grossi
Il diciannovesimo secolo fu caratterizzato dalla storia dei briganti della Banda Grossi. La frazione di Montescatto era una fortezza naturale per i briganti, difficile da raggiungere per le Forze dell’Ordine. La Banda poteva contare sull’aiuto (volontario o forzato) dei contadini e dei preti, e non era inusuale che i briganti si unissero alla popolazione per festeggiare intorno ai falò.

Fonti
- Informazioni storiche sulla zona del Tarugo e sulla strada di Molleone
- Lo specchio dimostrativo del danno cagionato negli uomini e nelle bestie dal terremoto del 3 giugno 1781 (conservato all’archivio di stato di Pesaro)
- https://luoghiabbandonati.wordpress.com/2016/06/10/lantica-rocca-di-torricella-un-gioiello-dimenticato/
- https://www.luoghisconosciuti.it/borghetto-di-fenigli-pergola/
- https://www.beweb.chiesacattolica.it/UI/page.jsp?action=ricerca/risultati&dominio=2&ambito=CEIA&advanced=true&comune=CAGLI&locale=it#ris_43355 (informazioni sulle chiese di Montescatto e Tarugo)